Rivoluzionaria italiana di origine russa. Giovanissima entrò in contatto
a Zurigo con gli emigrati politici russi e divenuta seguace delle idee di
Bakunin, svolse una fervida azione propagandistica a Kiev. In seguito alla
persecuzione della polizia russa dovette riparare in Svizzera e si unì ad
Andrea Costa, divenendone la compagna fino al 1885. Fu arrestata due volte in
Italia e fu espulsa in Svizzera, dove si dedicò agli studi di medicina.
Nel 1885 si unì a Filippo Turati e ne fu compagna fedele fino alla sua
morte. Con il leader del Partito Socialista diresse dal 1891 la rivista "Critica
Sociale". Predispose con Turati un disegno di legge sulla tutela del lavoro
delle donne e dei fanciulli. Al congresso di Firenze del partito fece approvare
un ordine del giorno sul voto alle donne, ribadendo in seguito la sua posizione.
Appoggiò sempre la causa delle donne operaie, cercò di risvegliare
la coscienza dei loro diritti e la consapevolezza della loro forza, e promosse
la pubblicazione del quindicinale "La difesa delle lavoratrici" (1912). Tra i
suoi scritti più significativi:
Il monopolio dell'uomo, Candidature
femminili, Appello alle donne italiane, Il voto alle donne, Polemica in
famiglia (Moskaja, Cherson 1857 - Milano 1925).